Ciro Montella, Aprilia e calcio nel sangue

Nome: Ciro. Cognome: Montella. Professione: direttore generale, direttore sportivo e uomo di calcio. Dopo una vita nella dirigenza dell’Aprilia calcio, da 5 anni fa parte del team del Centro Sportivo Primavera che il destino ha portato a divenire al momento la prima squadra di calcio della città pontina. Il Centro Sportivo milita nel campionato d’Eccellenza, precisamente nel girone B. Dopo un inizio a dir poco difficile, la formazione apriliana è partita decisamente in salita. Dopo le prime 5 partite aveva ottenuto zero vittorie e zero punti. Il Campionato è iniziato con le partite casalinghe disputate a Campoverde poi il trasloco al comunale Quinto Ricci. Però a porte chiuse. “L’inizio della stagione non è stato semplice, ammette il direttore Montella, è iniziato tutto in saluta ma abbiamo creduto nel nostro progetto e nel nostro lavoro, abbiamo mantenuto la calma e siamo andati avanti cercando di migliorarci giorno per giorno. Nonostante le difficoltà i risultati sono arrivati, la squadra ha migliorato la posizione in classifica cosa che ci permette di affrontare il finale di stagione con maggiore serenità”. All’appello mancano poche partite (al momento della stampa del giornale mancano 6 partite
ndr.) e il Centro Sportivo veleggia a 4 punti dalla zona caldissima della classifica. Le ultime due retrocedono direttamente, dal terz’ultimo al sest’ultimo posto ci si giocano i playout per mantenere la categoria. “Il gruppo squadra sta rispondendo molto bene sul campo, dichiara Montella, la rosa è molto giovane come è giovane il nostro allenatore. Quest’anno abbiamo cambiato molto e abbiamo ringiovanito la rosa che al momento presenta una media di circa 22 anni. Il gruppo è completato da alcuni senior che ci danno la giusta esperienza. In queste condizioni era normale pagare delle criticità ad inizio stagione. Al momento siamo ottimisti sul proseguo e di poter raggiungere la salvezza”. Se all’interno del campo i problemi di inizio stagione sembrano superati, restano quelli fuori dal campo. Lo stadio comunale Quinto Ricci continua ad essere chiuso al pubblico e questo pesa maledettamente sulle spalle della società che si trova a non poter contare sul proprio pubblico. “Oltre all’aspetto sportivo, confessa il dg, che ci vede affrontare le altre formazioni sempre senza i nostri tifosi senza pubblico diventa difficile attrarre sponsorizzazioni per il sostentamento economico del progetto”. La squadra c’è, i progetti ci sono ma senza la certezza di poter avere a disposizione un impianto degno di questo nome diventa difficile andare avanti, investire ed ottenere successi. La volontà è anche quella di riportare il nome della città nel nome della squadra. Insomma le carte in regola per rilanciare il calcio ad alti livelli ci sono, quello che manca è uno stadio funzionante. Speriamo che presto le porte del comunale Quinto Ricci si possano riaprire.